Cl. I A It. 1 (olim E 18 8) Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea
- Sigla
- Fe BCA Cl. I A It. 1 (olim E 18 8)
- Biblioteca
- Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea
- Segnatura
- Cl. I A It. 1 (olim E 18 8)
- Abstract
Canti o episodi dell’Orlando furioso detti Frammenti autografi, relativi alle aggiunte inserite nell’ed. del 1532 (canti IX-XII, XXXVII, XLIV-XLVI: vd. sotto per il dettaglio). Appartenuto alla famiglia fino alla sua estinzione (1747), pervenne al collezionista abate Giuseppe De Carli (1680-1758), che ne lasciò erede l’allora giovane (fondata nel 1753) biblioteca di Ferrara insieme a tutti i propri libri. Il fasc. VII arrivò per il tramite di Giovanni Andrea Barotti (1701-1772), primo direttore dell’Ariostea e cultore di studi ariosteschi, che lasciò memoria del dono (anno 1769) a c. 44r. Siglato F da Debenedetti, il ms. consta di 54 cc. che misurano mm. 320 x 225 ca., per un totale di 105 pagine scritte (sono bianche 35v e la c. non numerata tra 25 e 26); è suddiviso in sette fascicoli, rispettivamente di 6, 8, 8, 4, 10, 8 e 10 carte. Una numerazione autografa va dalla c. 7 alla c. bianca n.n. tra 25 e 26, saltando però 18-19. La ricostruzione di Debenedetti in Ariosto 1937 ha consentito di stabilire che il foglio dell’Ambrosiana era quello più esterno del fasc. II (vi compare la numerazione autografa delle carte, 1 e 10), mentre quello di Napoli era successivo all’ultimo fascicolo di F. Il contenuto di F nella sua configurazione originaria – prima della fuoriuscita dei due pezzi appena ricordati e di altri spostamenti e perdite – e la successione delle carte conservate sono così ricostruiti da Debenedetti: fasc. I (originariamente di 10 cc.): canto IX 8-39 e 83-94; X 1-18 (dal centro del fasc. sono caduti 2 fogli = 4 cc. che dovevano contenere IX 40-82); cc. 18-19 (ora nel fasc. III di F): abbozzi di XI 21-44, 71, 73, e XI 1; fasc. II: IX 1-94; x 1-7; fasc. III (levatane le cc. 18-19, era originariamente di 6 cc.): canto x 8-35 3 e XI 21-50; fasc. IV (originariamente di 6 cc.): XI 51-70 e XII 8-17 (nel foglio centrale ora caduto dovevano essere le ottave XI 71-83 e XII 1-7); fasc. V: XXXVII 25-122; fasc. VI (originariamente di 10 cc.): XLIV 11-20, 31-92, 104 e XLV 1-3, 7-15 (nel secondo foglio del fasc. ora caduto, seconda e penultima carta, dovevano essere le ottave XLIV 21-30 e 93-103); fasc. VII: XLV 16-117; foglio napoletano: XLVI 50-71. Debenedetti distingue e (se relativi a uno stesso episodio, come quello di Olimpia nei primi quattro fascicoli) seria gli autografi sulla base del grado di minore o maggiore pulizia, compiutezza e prossimità alla redazione poi a stampa, su una scala che va dalla « mala copia » alla « copia definitiva »; per nuovi criteri di distinzione della cronologia interna, meglio rispondenti alla fisionomia testuale e linguistica degli autografi, si veda ora Campeggiani 2017. Note di varie mani, fra le quali si segnalano quella del Barotti e quella di Alfieri (« Vittorio Alfieri vide e venerò | 18 giugno 1783 », c. 53v).
- Lingua
- italiano
Scheda di Simone Albonico | Ultima modifica: 03 febbraio 2025
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