Lettera n. 109

Mittente
Ariosto, Ludovico
Destinatario
Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
Data
29 luglio 1523
Luogo di partenza
Castelnuovo di Garfagnana
Luogo di arrivo
Ferrara
Lingua
italiano
Incipit
Appresso quello che de la morte del Conte giovine di San Donino e de la madre ho scritto
Explicit
perché il non far pagare le pagherie o porle in disputa è causa di tutti questi mali che sono in questa provincia
Regesto

Dopo la morte del conte di San Donnino e della madre, Ariosto scrive di come Giovanni Maddalena, il suo assassino, avesse l’obbligo di non fare del male alla famiglia, vincolato da una promessa del padre. Ariosto ha quindi potuto mettere Pier Maddalena, padre di Giovanni, in prigione. Ariosto presenta un’altra «pagaria» di 150 ducati presentata da Genese come assicurazione nei confronti dei conti di San Donnino, 100 dei quali garantiti da Piero; sa che Giovanni ha chiesto ad Alfonso d’Este di procedere con un pubblico processo e ha presentato la causa al capitano, che non ha mai preso una decisione. Ariosto chiede indicazioni, ma sottolinea come le continue riduzioni di pena siano la causa dei problemi della Garfagnana. Si raccomanda al duca. Nel post scriptum dice di temere disordini simili a quelli scoppiati nel Frignano. È dispiaciuto del fatto il figlio di Luca Pirotto sia venuto a conoscenza di quanto Ariosto ha scritto in segreto al duca.

Testimoni
Edizioni
Bibliografia
  • Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Nomi citati

Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 26 luglio 2023
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