Lettera n. 126

Mittente
Ariosto, Ludovico
Destinatario
Alfonso I d'Este, duca di Ferrara
Data
23 novembre 1523
Luogo di partenza
Castelnuovo di Garfagnana
Luogo di arrivo
Rubiera
Lingua
italiano
Incipit
Io hebbi una di vostra excellentia di 3 di Novembre, non hieri, l’altro
Explicit
acciò che se quella ha qualche cosa con la quale io possa lor dar buono animo, si degni di significarmila, e se non l’ha, almeno di fingerla
Regesto

Ariosto ha ricevuto una risposta a molte lettere precedenti. Non vuole rispondere se non affermando di voler far prendere gli assassini di San Pellegrino, perché non può farlo da solo. Alcuni capifazione sono stati banditi dal commissario di Barga, che sta cercando di catturarli con l'aiuto di Ariosto. I banditi si trovavano a Ceserana, dove erano difesi dai figli di Pellegrino dal Sillico, e ora sono in viaggio per parlare con Alfonso: Ariosto ritiene quindi che i banditi siano adesso più vulnerabili. Catturarli sarebbe un’ottima occasione per liberare la garfagnana dalle «male herbe». Dà brevi notizie sui figli di Pier Maddalena e su Giovanni Maddalena.
Riferisce in seguito di aver ricevuto da Lucca una lettera relativa al nuovo papa (Clemente VII). La popolazione è spaventata, al punto che cerca di fuggire. Ariosto prova a rassicurarla facendo cenno all'amicizia tra Alfonso e il papa. Chiede un consiglio su come confortare gli abitanti della provincia.

Testimoni
Edizioni
Bibliografia
  • Stella 1963 = Angelo Stella, Per una nuova edizione delle Lettere di L. Ariosto (con lettere e manoscritti inediti), in «Giornale Storico della Letteratura italiana», vol. 140, fasc. 432, 1963, pp. 566-601
Nomi citati

Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 14 agosto 2022
Permalink: https://www.ludovicoariosto.org/lettere/126