Furiose interazioni

Furiose interazioni
Progetto a cura di Gianluca Genovese e Andrea Torre
Furiose interazioni, progetto le cui premesse metodologiche sono illustrate in Rinascimento digitale (a cura di G. Genovese ed E. Russo, Treccani 2021), è un dimostratore tecnologico di TICHE, il Cluster Nazionale delle Tecnologie per il Patrimonio culturale. Nel Mauriziano di Reggio Emilia, la casa materna di Ariosto celebrata nella Satira IV, l’Orlando Furioso è al centro di un esperimento innovativo di didattica digitale che sta verificando le potenzialità delle tecnologie immersive per restituire a un pubblico giovane modalità storicamente attestate di ricezione del poema.
L’esperienza ludica di ricezione alla quale l’atelier digitale di Furiose interazioni si è ispirato, con la consulenza degli educatori e dei pedagogisti di Reggio Children, è «il Laberinto dell’Ariosto» ricordato da Emanuele Tesauro nel Cannocchiale aristotelico: una variante del giuoco dell’oca a tema Furioso col quale ci si intratteneva nelle corti seicentesche. Nella prima stazione di Furiose interazioni questo gioco combinatorio è trasportato dalla bidimensionalità della «Tavola» disegnata nel Seicento al 3D delle moderne tecnologie olografiche e della realtà virtuale immersiva: dalla libera combinazione tra oggetti evocativi del poema (il cavallo, la spada, il corno, l’anello magico) si originano storie diverse nelle quali gli oggetti prescelti rivestono una funzione determinante per la trama, lasciando il più possibile spazio a versi testuali del Furioso.
La seconda stazione riprende modalità di ricezione del poema ariostesco note agli studiosi, riguardanti il segmento socio-culturale rappresentato da bambini e ragazzi non ancora in grado di confrontarsi appieno col testo, che ha costruito il proprio immaginario epico-cavalleresco sulle «figurine» delle edizioni illustrate. Furiose interazioni attualizza questo tipo di fruizione adoperando un software di riconoscimento che consente l’identificazione dell’utente con i personaggi. L’interazione avviene attraverso un libro digitale che si ispira al libro degli incantesimi del mago Atlante, «onde facea / nascer, leggendo, l’alta maraviglia» (O.F., IV, 17): sfogliandolo l’utente potrà scorrere il catalogo dei paladini, selezionare il suo preferito rivedendovi le proprie fattezze (con tecnologie già sperimentate per ritratti celebri negli smart museum) e ascoltarne la storia in ottave.
Nella terza stazione si può rivivere il “viaggio sulla Luna” di Astolfo in realtà immersiva con visori VR e audio spazializzato con i versi ariosteschi. Giunto sulla Luna il giocatore deve destreggiarsi tra le svariate cose perdute dagli uomini sulla Terra, per riconoscere il “senno” di Orlando e restituirlo al paladino.
Con la quarta stazione, denominata “Arioscopo”, possono divertirsi anche i visitatori adulti. Una forma singolare della canonizzazione del poema ariostesco è stata la sua consultazione divinatoria con le medesime modalità prima riservate a Omero, a Virgilio e alla Bibbia. Attraverso un’interfaccia capace di simulare la modalità dialogica l’utente potrà formulare una domanda sull’amore, sulla fortuna, sul futuro, ottenendo in risposta un verso del Furioso da interpretare.
Si segnala infine il percorso Stanze dell’Ariosto, con la valorizzazione tecnologica degli affreschi cinquecenteschi del Mauriziano appena restaurati, accompagnata da una ricerca scientifica che ha consentito di identificare per la prima volta dettagli iconografici che erano sinora rimasti enigmatici.
Scheda a cura di Gianluca Genovese