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Com’esser può che degnamente io lodi
vostre bellezze angeliche et divine,
se mi par che a dir sol del biondo crine
4volga la lingua inettamente et snodi?
Quelli alti stili et quelli dolci modi
non basterian, che già greche et latine
scole ensegnaro, a dire il mezzo e il fine
8d’ogni lor loda agli aurei crespi nodi;
e ’l mirar quanto sian lucide e quanto
lunghe e ugual le ricche fila d’oro
11materia potria dar d’eterno canto.
Deh, morso havess’io, come Ascreo, l’aloro!
Di queste, se non d’altro, direi tanto
14che morrei cigno, ove tacendo io moro.