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De la mia negra penna in fregio d’oro
molti mi sono a dimandar molesti
l’occulto senso, et io nol vuo’ dir loro.
Vuo’ che sempre nel cor chiuso mi resti,
5né per pregare o stimular d’altrui
già mai mi potrò indur ch’io ’l manifesti.
Dio, come in l’altri magisteri sui,
providentia hebbe asai quando il cor pose
ne la più ascosa parte che era in nui,
10ch’ivi i pensieri et le secrete cose
volse riporre, e chiuderne la via
a queste avide menti et curiose.
Fregiata d’or la negra penna mia
ho in cento luochi nel vestir trapunta,
15acciò palese a tutti gli occhi sia;
ma vuo’ tacere a qual effetto assunta
l’ho di portare, e non vuo’ dir se mostra
l’anima lieta o di dolor compunta.
Se voi direte ostination la nostra,
20io dirò che immodesti et importuni
voi sete, et gran discortesia la vostra.
Non so s’havete udito dir di alcuni
che de havere disiato di sapere
li altrui secreti esser vorian digiuni.
25L’uccel c’ha bigio il petto et l’ale nere,
fu prima donna et diventò cornice
per esser troppo vaga di sapere.
Ciò ch’altri asconder vol, spiar non lice,
et vi devrebbe refrenar quello anco
30che di Tiresia et Atheon si dice:
de’ qualli un fe’ restar di luce manco
Pallade ultrice, et l’altro fe’ Diana
sfamar i cani suoi del proprio fianco.
Se d’esser sopragionte a la fontana,
35nude il bel corpo, così increbbe ad esse
che vendetta ne fero acerba et strana,
non fora altra ragion che mi dolesse
che voi molto più adentro che alle gonne
veder cercasse come il cor mi stesse.
40Non son già dil valor di quelle donne,
né sì crudel che a voi facessi il danno
ch’elle fero a Tiresia e ad Atheonne;
Deh, perché inanzi che sia in tutto oppressa
l’egra radicce, non è chi m’insegni
45come esser possa al suo vigor rimessa?
questa mia negra penna in fregio d’oro.