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Perché, Fortuna, quel che Amor mi ha dato
vuommi contender tu: l’avorio et l’oro,
l’ostro et le perle et l’altro bel tesoro,
4di che esser mi credea ricco et beato?
Per te son d’apressarmeli vietato,
non che gioirne, e in povertà ne moro;
non con più guardia fu sul lito moro
8il pomo de l’Esperide servato.
Per una che era al precioso legno,
cento custodie a le richezze sono
11che Amor già di fruir mi fece degno.
Et è a lui biasmo: egli m’ha fatto il dono;
che possanza è la sua, se nel suo regno
14quel che mi dà non è a difender buono?