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Quel capriol, che con invidia et sdegno
de mille amanti a colei tanto piacque
che con somma beltà per haver nacque
4di tutti i gentil cori al mondo regno,
turbar la fronte et trar, pietoso segno,
dal petto li sospir, da gl’occhi l’acque
alla mia Donna, poi che morto giacque,
8et d’onesto sepolcro è stato degno:
che sperar, bene amando, hor non si deve,
poi che animal senza ragion si vede
11tanto premiar di servitù sì leve?
Né lungi è hormai, se de’ venir, mercede,
ché, quando s’incomincia a scior la neve,
14che appresso il fin sia il verno è chiara fede.