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Piaccia a cui piace, et chi lodar vuol lodi,
et chiami vita libera et sicura
trovarsi fuor degli amorosi nodi;
ch’io per me stimo chiuso in sepultura
5ogni spirto che alberghi in petto, dove
non stilli Amor la sua vivace cura.
Doglia a cui vol doler, ch’ove si move
questo dolce pensier, che falsamente
è detto amar, ogn’altro indi rimove;
10ch’io per me non vorrei, se d’excellente
nectar ho copia, che turbassi altr’esca
el delicato gusto di mia mente.
Prema a cui premer vuol, annoi e incresca
che, se non dopo un’aspra et lunga pena,
15raro un disegno al bel desir riesca;
ch’io per me so ch’a una allegrezza piena
ir non si può, se per difficil via
ostinata speranza non vi mena.
Pensi chi vuol ch’alla fatica ria,
20al tempo ch’in gran summa vi si spende
debil guadagno et leve premio sia;
ch’io per me dico che, se quanto offende
sdegno o repulsa, un sguardo sol ristora,
che fia pel maggior ben ch’Amor ne rende?
25Para cui par che perda ad hora ad hora
mille doni d’ingegno et di fortuna
mentre il suo intento qui fisso dimora;
ch’io per me, pur ch’io sia caro a quell’una
ch’è mio honor, mia ricchezza et mio desire,
30non ho all’altrui corone invidia alcuna.
Ricordisi chi vuole ingiurie et ire,
et discortese oblii li piacer tanti
che tante volte l’han fatto gioire;
ch’io per me non ramento ignun de quanti
35oltraggi unqua potermi arreccar doglia,
e i dolci affetti ho sempre tutti inanti.
Pensi chi vuol che ’l tempo i lacci scioglia
che Amor annoda, et che si dorrem ancho
nomando questa leve et bassa voglia;
40ch’io per me voglio al capel nero e al bianco
amare et exortar sempre che s’ami;
et s’in me tal voler dee venir manco
spezzi or la Parca alla mia vita i stami.